LA GUERRA PRIVATA DEGLI USA ALLA CORTE INTERNAZIONALE
 
Categoriesdi Christina Pezzoli (fonte: Wema.it)
pubblicato il 19/07/2003Entrano automaticamente in vigore oggi le sanzioni statunitensi contro gli stati che non hanno intenzione di firmare un accordo bilaterale con gli USA per non estradare militari e cittadini americani alla Corte Criminale Internazionale.
La clausola e’ parte dell’ASPA (l’Atto per la Protezione dei cittadini Americani) e prevede che gli aiuti militari verranno completamtnte fermati per tutti i paesi non appartenenti alla NATO che non firmeranno un accordo bilaterale con gli USA per la non estradizione di americani all’ICC all’AJA. Tra gli altri paesi a cui verranno bloccati per intero gli aiuti militari rientrano 6 paesi dell’Europa dell’Est candidati membri della NATO, l’intera Unione Europea e la Colombia. Ma la legge ASPA prevede anche le necessarie esenzioni per importanti alleati come per esempio Israele, il Giappone, la Korea del Sud, l’Australia e la Nuova Zelanda.
Il corrispondente dell’NRC Handelsblad informa che secondo organizzazioni che sostengono fortemente la costituzione e il funzionamento della Corte Criminale Internazionale, tra gli stati colpiti dalle sanzioni figurano paesi come la Croazia, la Serbia e il Motenegro per quanto riguarda i Balcani; il Brasile, il Peru’, l’Ecuador, il Paraguay, il Venezuela, la Costa Riga e l’Uruguay sono colpiti invece un America Latina e Trinidad e Tobago e le Barbados in America Centrale. In Asia vengono decurtati gli aiuti alla Cambogia ed infine in Africa al Sud Africa, il Benin, Tanzania, Niger, Malawi, Zambia, Namibia e Repubblica Centrafricana.
Secondo il portavoce del Ministero degli Affari Esteri USA, Richard Boucher, per alcuni paesi che hanno gia’ firmato un accordo bilaterale con Washington, ma non lo avrebbero ancora ratificato e’ la data di inizio delle sanzioni viene riterdata di alcuni mesi per dare loro modo di ratificare.
Capitolo a parte viene costituito dalla Colombia a cui gli USA forniscono mezzi e armi per combattere i baroni della droga e dove in questo momento una delegazione USA sta facendo pressione sul presidente Alvaro Uribe nel tentativo di strappargli una concessione. La Colombia, che aveva firmato la sua adesione al Trattato di Roma nel 1998, richia di perdere qualcosa come 1 miliardo di dollari all’anno in sostegno militare. Essa e’ infatti il terzo paese in ordine di aiuti militari USA dopo Israele e l’Egitto.
Minacce simili sono state fatte a paesi dell’Est europeo. Infatti i paesi del Sud-est europeo si trovano ad un bivio. Da un lato vorrebbero essere i destinatari di aiuti militari USA e dall’altro vengono messi sotto pressione dall’Unione Europea- un forte sostenitore dell’ICC- per non ratificare questi accordi di immunita’. La Bulgaria, che non ha firmato nessun accordo, si e’ sentita dire martedi che la meta’ de 20 milioni di dollari promessi in aiuti verra’ sospesa. Ufficiali del governo informavano che trattative sulla questione erano ancora in corso e non escludevano la possibilita’che alla fine un accordo bilaterale avrebbe potuto essere firmato. La Croazia, un altro canditato memebro dell’UE, si e’ rifiutata per il momento di firmare un tale accordo, mentre altri, inclusa Romania, Albania e Bosnia-Erzegovina hanno garantito la richiesta immunita alle forze USA.
La versione ufficiale del portavoce della Casa Bianca, Ari Fleischer, e’ che le relazioni con altri stati verranno determinate fortemente dalla possibilita’ di potere offrire la giusta protezione ai cittadini e militari in servizio.
Il governo Bush avrebbe gia’ firmato accordi bilaterali con alemno una cinquantina di paesi. Gli stati membri dell’Unione Europea si oppongono contro questi accordi che sarebbero, secondo loro in violazione del Trattato di Ginevra che regola la Corte Criminale.
Secondo la BBC, Human Rights Watch ha accusato gli Stati Uniti di tattiche da strozzino nel suo sforzo di estorcere questi accordi bilaterali. “Diplomatici USA sono impegnati a livello mondiale in una campagna mirata a fare pressione su governi democratici, piccoli, vulnerabili e spesso molto fragili”, afferamva in una lettera al segretario di Stato Colin Powell.
Sempre l’NRC Handelsblad riporta che Heather Hamilton, direttore programmatico della World Federalist Association di Washington e costante promotrice della Corte, sostiene che: “l’assenza sulla lista dei paesi esentati, dei grandi destinatari di aiuti militari americani testimonia che questa presidenza e’ disposta a sacrificare cruciali interessi sul piano internazionale ad un attacco ideologico alla Corte Internazionale. Questo tipo di intimidazione politica nei confronti dei paesi piu’ poveri nel mondo, a lungo termine non fara’ altro che minacciare la sicurezza dell’America”.
mandato da Ivan Ingrilli il Martedì Luglio 22 2003
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/07/22/la_guerra_privata_degli_usa_alla_corte_internazionale.htm
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