Il fascino di Lady Rothschild al servizio di Tony Blair, o viceversa?
 
CategoriesCapitali economici capaci di finanziare vere e proprie guerre, amicizie e frequentazioni influenti, dai coniugi Clinton, Camera dei Lords, la Casa Bianca, Henry Kissinger e infine le lodi al Premier Britannico Tony Blair, ammettendo anche di lavorare per Bush e per un "trust del principe Andrea"...
Forse le accuse e la denuncia all'ICC (International Criminal Court) del Dr. Rath riguardanti i finanziamenti per l'elezione politica di Tony Blair necessaria per portare avanti il Business farmaceutico della malattia non sono poi cosi' campate in aria?
un articolo del Corriere della Sera.
Il fascino di Lady Rothschild al servizio di Tony Blair
La milionaria di origine americana ha sedotto Londra «Laburista perché il nemico non è la ricchezza, ma l' avidità»
Altichieri AlessioDAL NOSTRO CORRISPONDENTE LONDRA - «Il nemico non è la ricchezza: è l' avidità». Imparate a memoria quest' idea, se volete capire dove vada, ai giorni nostri, la sinistra. E se volete comprendere come si faccia a essere, allo stesso tempo, ricchi sfondati e progressisti, cioè in pace con il corpo e con l' anima. Perché il concetto appartiene a Lynn de Rothschild, la donna più affascinante tra le schiere d' intellettuali che, giorni fa, celebrarono con Tony Blair la Terza Via del laburismo. Lynn, moglie di Sir Evelyn de Rothschild, patriarca del ramo inglese della dinastia di banchieri, è una figura nuova. Ma reincarna un fenomeno ben noto: noi italiani li chiamavamo «radical chic», in Francia li etichettano «gauche Vuitton», a Londra usavano parlare, fino a ieri, di «champagne socialists».
Però per Lady de Rothschild, quest' americana svelta che ha sedotto Londra, i giornali hanno trovato un nome nuovo: è la regina, dicono, dei «limousine liberals». Sinistra, certo, ma con lo chauffeur. Si dirà: facile non essere avidi, quando si ha, come lei, il sorriso smagliante, l' agile ciuffo biondo creato dal miglior parrucchiere, due lunghe splendide gambe che escono, di solito, da un vestito di Yves Saint Laurent, una casa opulenta tra le quinte più chic di South Kensington, il maggiordomo che chiede all' ospite, prima ancora di farlo sedere, se gli vadano bene, con il tè, i pasticcini al cioccolato, i brownies. E ancor più facile se si ha, come Lady Rothschild, un conto in banca da zittire i maligni di Londra: perché Sir Evelyn, 71 anni, benché abbia lasciato al cugino francese, il barone David de Rothschild, la guida della banca multinazionale, avrà pure un patrimonio che, dicono quelli che fanno i conti in tasca agli altri, vale 700 milioni di euro. Eppure quando sposò Lynn Forrester, 48 anni, una businesswoman tra le più fortunate d' America, dissero che lo faceva per soldi: i soldi di lei. Falso, ovviamente, ma la Lady ammette: «Evelyn voleva una partner, non una parassita. E la nostra felicità sta anche nel fatto che siamo due persone forti, che si amano». Sicché, d' una donna così, non sai se sia più interessante il passato o promettente il futuro.
Dieci anni fa, al divorzio dal primo marito, era già così ricca e tesa a diventarlo di più, su e giù dagli aerei, che un amico le chiese: «E dove pensi d' innamorarti, tra il Gate 18 e il Gate 9?». Infatti, nata nell' agiatezza del New Jersey, Lynn aveva sempre avuto il senso degli affari: a 16 anni andò in vacanza in Israele con la valigia piena di jeans, che vendette a caro prezzo. Nel 1984 capì che il futuro sarebbe stato nella comunicazione e lasciò lo studio d' avvocato per un' azienda di telefoni mobili. Poi, cinque anni dopo, convinse la Motorola a comprarle una quota d' una piccola società portoricana, che poi rivenderà per 50 milioni di dollari. Bella somma, ma superata dalla vendita della creazione successiva, una compagnia per la radio a banda larga. Né si pensi che, con due figli da crescere e un lavoro totalizzante, non avesse cura dei sentimenti. Si fece vedere in giro con diversi corteggiatori, ricchissimi s' intende, ma messi in guardia: «Mi comprai apposta questi orecchini con grossi zaffiri, perché fosse chiaro che non avevo bisogno di soldi», ha detto Lady Rothschild, schietta, al Sunday Times. E il futuro cominciò nel 1998, quando con Henry Kissinger, che sedeva nel consiglio d' amministrazione della sua società, andò a un congresso in Scozia e fu presentata - «il miracolo della mia vita» - a Rothschild, alto, bianco di capelli, austero, ma sensibile al suo fascino: «Penso che Evelyn si sia innamorato di me quando gli dissi: "Sono impressionata dal fatto che lei sia cresciuto oltre lo status della sua nascita"». Complimento delizioso, direbbe Casanova, e vincente: due anni dopo erano già sposati e, per la prima notte di matrimonio, ebbero il privilegio di dormire alla Casa Bianca. Perché qui si saldano passato e futuro per Lady Rothschild: già buona amica di Bill e Hill, cioè dei Clinton, non vedeva l' ora d' avvicinare le due sponde dell' Atlantico. A Londra scoprì con lieto stupore che anche gli immigrati possono entrare alla Camera dei Lords, il massimo per un' americana - benché democratica - che conta il successo personale come una benedizione. Vuoi che l' adepta di Clinton (non solo suggeritrice, ma finanziatrice) non trovasse buon ascolto anche all' orecchio di Tony Blair? Detto fatto. Lady Rothschild ha parole d' oro per il premier britannico: al meeting sulla Terza Via, dice, «Blair è diventato il faro a cui tutte quelle nazioni si sono rivolte». E poi? «Il potere di cui Blair gode negli Stati Uniti è straordinario: è l' unico leader mondiale che possa influenzare Bush». Anzi, meglio: «Blair ha un programma più alto. E la pace in Medio Oriente non è una notarella da niente... Sono così orgogliosa di lui», ha detto al settimanale, prima di zittirsi: «Meglio non andare avanti, perché questo ho imparato in Gran Bretagna: tutto va bene finché non tocchi la politica, altrimenti finisce a bang-bang». E comunque ammette il suo impegno: «Non si tratta d' essere una limousine liberal. Io lavoro duro, non solo per me ma per gli altri, e combatterei alla morte per salvare il nostro modo di vita». Anche aiutando il Labour? «Raccogliere fondi, cioè? Ho un' opinione molto alta di questo governo». Naturalmente, poiché questa non è cronaca mondana bensì la conferma che il Labour di Blair è la cosa politica più vicina all' America che si possa trovare in Europa, è ovvio che il nuovo flirt con il capitale verrà rinfacciato al premier, se il nome Rothschild, fino a qualche anno fa, indicava ciò che i laburisti aborrivano. Ma oggi la politica di sinistra si fa anche con la mondanità, una volta appannaggio della destra, e con radici in ogni angolo della società. Lei, Lady Rothschild, l' ha capito bene: lavora anche per George Bush (deve scoprire perché l' America sia odiata nel mondo: «C' è la percezione, benché spesso non la realtà, di uno sfruttamento») e per un trust del principe Andrea. Ma resta fedele a Bill Clinton, per il quale già lavora uno dei due figli, benché ancora studente, e prevede la candidatura di Hillary alle presidenziali del 2008. Lasciando un solo dubbio: e se si desse alla politica proprio lei, la regina della «sinistra limousine»? Alessio Altichieri Dal ghetto al Gotha: LO SCUDO ROSSO
IL FONDATORE
Il fondatore della dinastia fu Meyer Amschel Rothschild, ex commerciante di ferramenta, nato nel 1743. Il nome viene dallo stemma sulla loro casa nel ghetto di Francoforte: uno scudo rosso («rot schild»)VENTI PAESI L' IMPERO BANCARIO
La famiglia Rothschild è divisa in due rami principali, quello francese e quello inglese. Le loro attività bancarie abbracciano 20 Paesi e occupano oltre duemila dipendentiDALL' ARTE AI VINI LE ATTIVITA'
In due secoli e mezzo di storia i Rothschild hanno fatto di tutto: affaristi di banca, equilibristi della finanza, filantropi, uomini di cultura, collezionisti eccentrici e viticoltori raffinatiIL SUICIDIO LA TRAGEDIA
Il rampollo della famiglia Amschel Rotschild morì suicida a 41 anni in un albergo di Parigi nel ' 96, anno in cui i rami francese e inglese della famiglia riunirono i loro affari dopo una lunga divisione
mandato da Ivan Ingrilli il Venerdì Agosto 1 2003
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/08/01/il_fascino_di_lady_rothschild_al_servizio_di_tony_blair_o_viceversa.htm
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