Consensus by Rinaldo Lampis

Movimento per la libertà di pensiero e di cura

Movimento per la libertà di pensiero e di cura
Marzo 31, 2005

Non son questi anche i vostri Valori?

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Molti gridano: "Il cielo sta cadendo, il cielo sta cadendo!"
In realtà siamo noi che ci stiamo elevando.

Anonimo

Cari amici,
benvenuti nel nuovo sito del Movimento Consensus per la Libertà di Pensiero e di Cura.
Questo spazio è nato per,

  • Contrastare prima ed "educare" poi, una medicina che, protetta dall'ufficialità conferitale dallo Stato, sta recando gravi danni alla salute psico-fisica del cittadino.

  • Incoraggiare le persone a credere che sia possibile, in questa nazione, esercitare il diritto alla libertà terapeutica.

  • Divulgare fatti e notizie da tutto il Pianeta, utili per il raggiungimento degli obiettivi riportati sopra.
Il rapporto cittadino/medicina-ufficiale appare al presente alquanto problematico; tuttavia si assiste da tempo ad una sempre maggiore presa di coscienza da parte della popolazione (sia in Italia, sia all'estero) che automaticamente porterà al riconoscimento, da parte dello Stato, dei diritti dei singoli alla scelta terapeutica.

E' nostra intenzione contribuire ad accelerare questo cambiamento, con la forza dei dati e con l'incoraggiamento ad aumentare la coesione di gruppo.
Al presente, lo spazio di internet è spesso occupato da siti e da opinioni che, quasi uniformemente, dipingono un futuro apocalittico e devastante per il benessere psico-fisico e per la libertà individuale della popolazione.

Ma, guardando oltre la patina emotiva, si osserva ben poco che possa confermare queste costanti previsioni di disgrazia. Anche nella battaglia che stiamo affrontando s'intravedono già i germogli della futura libertà terapeutica. Ad esempio, l'aumento della consapevolezza individuale in tema di salute è un chiaro segno di una futura vittoria.
In questo sito, anche quando la visione vorrà spaziare lontano, resteremo con i piedi ben piantati per terra e continueremo ad essere realisti.

Nello specifico, quali sono i danni recati al benessere psico-fisico del cittadino da parte della medicina ufficiale? Essi sono di due nature diverse.

Il primo danno è causato dal pensiero (retrogrado) che l'essere umano sia solamente un insieme di cellule ed organi (una massa chimica) da trattare come un qualsiasi altro macchinario. Da qui l'uso indiscriminato di farmaci, quando qualche parte del corpo non funziona, e la conseguente,
malsana collusione tra la medicina di Stato e l'industria farmaceutica che, per sua natura, prospera sulla malattia e non certo sulla salute.

Pur non rinnegando l'utilità e l'efficacia di alcuni farmaci (vedi più avanti), occorre anche sottolineare che molte persone muoiono o restano menomate a causa dell'assunzione di sostanze farmacologiche prescritte loro in presenza di malattie.

Ci riferiamo, per esempio, alle decine di migliaia di morti che ha causato l'antidolorifico Vioxx (Avoiding Another Vioxx; USA Today; British Medical Journal;); alla recente reintroduzione in Italia della
pillola Ritalin per bambini vivaci, un farmaco già classificato nella categoria delle sostanze che causano tossicodipendenza, e all'uso indiscriminato
delle vaccinazioni sulle fasce più deboli della popolazione (per la legge, un crimine da "circonvenzione d'incapace").

Il secondo danno è ancora più impattante, e di più lunga durata.
Imponendo alla popolazione la visione esclusivamente materialistica del corpo umano e della natura in generale, la medicina e il perbenismo ufficiale "educano" i cittadini a pensare che qualsiasi aspetto della natura che non sia visibile o misurabile semplicemente non esiste.

Quest'opinione miope della realtà è una versione più moderna delle credenze nella terra piatta e nel terracentrismo (pensare che la terra sia al centro dell'universo). Essa ha invaso i gangli dello Stato, dando credibilità a personaggi ed istituzioni di poco spessore intellettuale quali Piero Angela, Maurizio Costanzo, il CICAP, il Ministero della Sanità, le reti televisive e le testate giornalistiche.

Per coloro che si vogliono sottrarre a questa ideologia di Stato, quando non funziona la scomunica intellettuale si usa il braccio armato della legge.
Spesso l'attacco avviene attraverso l'intervento dei carabinieri del Nas (il temuto Nucleo Anti Sofisticazioni), che vigila affinché la purezza dell'ideologia ufficiale non venga contaminata da pensieri e/o azioni non sanzionati ufficialmente dallo Stato. Così associazioni di liberi pensatori vengono chiuse, e medici che praticano terapie innovative sono imprigionati.

Nel clima di autarchia intellettuale che accompagna il cittadino italiano dalla culla alla bara, le forme di pensiero concesse sono in controcorrente, rispetto all'evoluzione mentale di altre nazioni più moderne in questo aspetto, come l'India e la Cina. In quelle ed in altre nazioni, la componente imponderabile dell'esistenza è parte integrante del tessuto intellettuale della popolazione.

Questa nostra considerazione non è accademica ma pratica. La libertà di pensiero, incoraggiata od accettata dallo Stato, è il seme dal quale sbocciano i grandi poeti come i grandi scienziati. Non è un caso che l'Italia da tempo non abbia né gli uni né gli altri.
Non è a causa della sfortuna che l'Italia sta perdendo continuamente terreno nella ricerca mondiale delle tecnologie avanzate, quali le biotecnologie e le nanotecnologie; proprio le frontiere attraverso le quali si avanza nei reami più sottili del pensiero umano.

Questo spazio è quindi dedicato a quei cittadini che vogliono pensare in modo diverso. Vogliamo, ad esempio, incoraggiarli a pensare che è un loro diritto decidere quale approccio terapeutico intraprendere per la loro salute. Pensate: al presente possiamo viaggiare dove ci pare, votare chi vogliamo, fare del male al nostro corpo fino al punto d'ucciderlo ma, né ora né mai, avremo alcun potere di decidere come curarci se ci ammaliamo.
Non importa quanto ci sentiamo saggi e responsabili, per lo Stato saremo sempre degl'immaturi sotto tutela.

Comunque, non dobbiamo dare tutte le colpe allo "Stato", perché, in fondo, lo Stato siamo noi. A pensarci bene, la situazione presente esiste solo perché finora tutti noi l'abbiamo supinamente accettata, non perché sia una legge di natura come lo è la gravità. Anche nel medio evo si accettava che il signore locale avesse potere assoluto sugli abitanti del territorio; tutto il popolo accettava lo status quo come appartenente all'ordine delle cose.

Perché la presente situazione cambi, dobbiamo cominciare a pensare che la libertà di scelta terapeutica sia un nostro diritto naturale.
Solo dopo, l'evento potrà manifestarsi. Queste sono le vere leggi naturali dell'esistenza: prima si deve formare il pensiero ed il desiderio, dopodiché la realtà potrà manifestarsi.

Ma, in pratica, come ottenere queste nuove condizioni? Aggregandoci, chiedendo, manifestando in maniera pacifica ma ferma. Dobbiamo far notare allo Stato che esistiamo e che esigiamo questi diritti.
In apparenza, sembra che siamo in pochi; in realtà, a dispetto dell'indottrinamento ideologico, esiste già una maggioranza silenziosa che si lamenta, ma che non sa cosa fare nello specifico per rimuovere il giogo intellettuale che l'avviluppa.

Anche il deserto più arido, all'arrivo delle piogge, diventa un luogo rigoglioso di vita. Gli eventi eclatanti di connubio classe-medica/Stato/aziende-farmaceutiche degli ultimi mesi sono stati la pioggia che ha aperto molti occhi e risvegliato molte coscienze.
La forza d'urto che desidera un cambiamento è ormai notevole, e i numeri lo dimostrano. Vedi, ad esempio, i nove milioni d'italiani che si curano con l'omeopatia, la cura per eccellenza che usa gli aspetti invisibili della natura.

"Acqua fresca", la chiama Piero Angela. Vallo a dire ai veterinari che, con quel metodo, rimettono in salute gli animali. O meglio, vallo a dire agli
animali stessi, che dubito comprendano il concetto dell'"effetto placebo", addotto dai sapientoni di turno come causa del benessere ritrovato.

Cosa dicono i materialisti di tutto questo? Non ne parlano o deviano l'argomento sulla calunnia personale. Max Plank, lo scopritore della meccanica quantistica, diceva che non devi discutere con questi personaggi; che non dovresti tentare di far loro cambiare idea. Devi solo aspettare che
muoiano, così che altre persone più razionali prendano il loro posto. Vero. Ci sono per noi cose ben più importanti da fare.

La modifica del pensiero italiano include soprattutto il superamento della trita ideologia destra/sinistra. La presente dittatura di pensiero non è attribuibile ad un partito politico o ad uno schieramento.
Il presente ministro della sanità non è "il nemico", benché abbia permesso alle case farmaceutiche la reintroduzione in Italia del dannosissimo farmaco per bambini Ritalin.
Come non era "il nemico" il ministro di sinistra Rosi Bindi, sotto la cui supervisione fu montata la farsa del caso Di Bella.

Il nemico è in realtà un modo di pensare che non tollera il pensiero diverso. In un certo senso, questa semplice constatazione è come un vento fresco, una liberazione mentale dal vecchio, opportunistico ed opprimente "o sei di quà o di là" della cultura italiana.

In un certo senso, sentirsi costretto a scegliere campi netti e separati è anch'essa una forma di violenza mentale.
Mi sembra più saggio e più maturo decidere, di volta in volta - dopo esserci informati - che opinione abbiamo su ciascun, specifico argomento.
Qual'è la nostra opinione sull'aborto o sugli psicofarmaci?
Qual'è la nostra opinione sulla guerra in Afganistan?
Qual'è la nostra opinione su Dio o sulla reincarnazione?

Questo è anche il compito del sito: provvedere fatti ed informazioni che mettano in grado una persona di formulare una sua opinione, basandosi
sui fatti acquisiti.

La dualità "o di quà o di là" esiste anche nel dibattito medicina "ufficiale" / medicina "alternativa". Anche qui, molti si sentono in dovere di scegliere
campi. Ma così facendo si tenta di applicare vecchi concetti a nuove visioni.
Tra le mie amicizie annovero un gran numero di medici, che stimo e
ammiro per la loro competenza e intelligenza; sono anche amico di numerosi terapeuti appartenenti a discipline "alternative", coraggiosi nella loro
professione che praticano con passione, e che sono altrettanto intelligenti.

Tra i critici della medicina ortodossa, vorrei vedere chi può negare l'estrema importanza delle terapie d'urgenza e dei suoi macchinari e farmaci, o
della validità di un bravo dentista.

A mio avviso, l'obiezione in qualsiasi campo deve essere sempre mirata a casi o approcci specifici. Ad esempio, obietto che un medico consideri
il corpo solamente come un macchinario; obietto che un medico neghi l'esistenza del principio di azione-reazione significando che, se il corpo
riceve un farmaco, ci sarà sicuramente un contraccolpo negativo sul delicato sistema biochimico umano; obietto che il medico, ogni medico,
somministri costosissimi veleni (chiamati blandamente chemioterapie) che, malgrado le frequenti dichiarazioni bugiarde di ministri, di testate giornalistiche e di "esperti" che appaiono in camice bianco in televisione, non allungano la vita, ma spesso l'accorciano (vedi, tra i molti studi scientifici fatti nel mondo, www.aerrepici.org/demagistris.htm).

Ma neanche essere "da questa parte" ci protegge da persone senza scrupoli. Per dirla tutta, anche tra i praticanti della medicina alternativa
esistono persone disoneste, se non cialtrone. Questi individui, dotati di una discutibile interpretazione della moralità, praticano il loro "lavoro"
guidati da priorità finanziarie e dall'ego, piuttosto che dalla cura per chi si è affidato loro.

L'esistenza di queste persone tra di "noi" è una ragione in più per capire che la soluzione del problema non si trova nello scegliere il "campo" dove
stare; sta piuttosto nell'affrontare specifici problemi che possono ottenere il supporto di entrambi gli schieramenti, quali il diritto alla libertà di terapia. Questo sarà l'obiettivo e l'essenza di tutte le nostre attività fino alla sicura vittoria finale.
Vi porgo il benvenuto al sito,
con la speranza di vedervi numerosi a Roma il 5 giugno,
rinaldo lampis

 


mandato da il Giovedì Marzo 31 2005
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005

URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/rinaldo_lampis/2005/03/31/non_son_questi_anche_i_vostri_valori.htm

 

 

 


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