La medicina ortodossa ancora all'attacco dell'omeopatia
Samuel HahnemannDott. Paolo Roberti, Fondazione Ricci
Comitato Permanente di Consenso e Coordinamento per le Medicine non ConvenzionaliVenerdì 26 agosto la rivista medica Lancet ha pubblicato uno studio sull'omeopatia da cui risulterebbe che i risultati prodotti in diverse patologie con il trattamento omeopatico non differiscono in modo significativo da quelli ottenuti con l'uso di placebo.
Vale la pena ricordare che pochi anni fa - nel 1997 - ricercatori tedeschi indipendenti avevano pubblicato sulla stessa prestigiosa rivista un'analoga ricerca (K. Linde e coll., Are the clinical effects of homoeopathy all placebo effects? A meta-analysis of randomized, placebo controlled trials. Lancet: 350: 834-843).
La metanalisi sugli studi condotti sull'efficacia dell'omeopatia aveva concluso, come altri in precedenza (J. Kleijnen e coll. Brit. Med. J. 302: 316-323, 1991) con considerazioni esattamente opposte, e cioè che l'omeopatia aveva un'efficacia superiore a quella del placebo.Ora è chiaro che la situazione è in costante divenire, dato che ogni giorno vengono prodotti trials clinici che dimostrano l'efficacia della terapia omeopatica in diverse patologie.
Siamo quindi ben lontani dal decretare che questa ricerca mette fine all'omeopatia come qualcuno sostiene (e spera).
Ciò che è invece vero è che quest'ultimo studio è stato costruito da allopati con criteri allopatici.
E' come se un oste facesse un confronto tra il suo vino e l'acqua per concludere che il vino, anzi il suo vino è il più buono. In tutta serietà vi è invece la necessità di nuovi paradigmi nel pluralismo della scienza, per costruire una medicina umanistica, scientificamente fondata, che superi il riduzionismo attuale.
Quello che risulta evidente è che esiste in questa fase una forte insofferenza di una parte del mondo medico e farmaceutico convenzionale nei confronti del crescente consumo di farmaci omeopatici e della diffusione dell'omeopatia fra i pazienti.
Il complesso sanitario-industriale, da cui passa la maggior parte delle risorse sanitarie, incide a volte in modo pericolosamente negativo sull'etica, l'autonomia e i risultati della ricerca (basta vedere il condizionamento che porta la pubblicità farmaceutica su prestigiose riviste biomediche).Questo mondo medico-farmaceutico sembra soprattutto ostile alla sempre maggiore integrazione delle medicine non convenzionali, e dell'omeopatia che fra queste è la più diffusa, nel Sistema Sanitario Nazionale. Ciò è un fenomeno non è solo italiano, ma che riguarda l'Europa e gli Stati Uniti; l'integrazione cresce a livello accademico, a livello regionale, a livello ordinistico, a livello di Organizzazione Mondiale della Sanità.
Al presente siamo in attesa che si concluda in tempi brevi l'iter parlamentare della proposta di legge di regolamentazione delle medicine e pratiche non convenzionali.
Come il tempo della regolamentazione si avvicina, anche l'opposizione medico-farmaceutica a questo processo normativo sembra crescere e radicalizzarsi.Il Coordinatore, Dott. Paolo Roberti
www.fondazionericci.it/comitato
mandato da Rinaldo Lampis il Giovedì Settembre 1 2005
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/rinaldo_lampis/2005/09/01/la_medicina_ortodossa_ancora_allattacco_dellomeopatia.htm
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