Il mito della dieta mediterranea: si muore più di cancro in Italia che negli Stati Uniti
Ralph W. Moss, Ph.D. (cancer decisions archives).Sono tornato da un recente viaggio in Italia, dove ho parlato ad una conferenza a Roma e avuto colloqui con un numero di scienziati italiani. Oggi vorrei commentare su certe inesattezze sugli stili alimentari degli italiani e sull'impatto che questi hanno sulla salute.
Esiste infatti il mito che gli italiani sono un popolo in ottima salute perché seguono quella che viene comunemente chiamata la "Dieta mediterranea".
Il concetto della Dieta Mediterranea proviene dal lavoro del dottor Ancel Keys, della scuola di Salute Pubblica, Università del Minnesota (Keys 1985, Keys 1986, Kromhout 1989).Nei primi anni '60 il professore concluse che le popolazioni residenti in paesi che si affacciavano sul mare mediterraneo vivevano più in salute e più a lungo di quelle che vivevano nell'Europa del nord, negli Stati Uniti ed in Giappone. Pensava che ciò fosse dovuto al fatto che le loro diete erano centrate su cibi derivanti principalmente da piante, mentre le proteine amimali usate avessero solo un ruolo periferico nella dieta. Ad esempio, l'olio di oliva provvedeva i benefici grassi insaturi, al contrario dei grassi dannosi presenti nei prodotti animali.
I risultati, concluse Keys, erano una minore incidenza di malattie del cuore, del diabete, dell'obesità e di alcuni tipi di cancro. Mentre può esserci della verità in quanto dichiarato, dobbiamo riconoscere che dieta e stile di vita stanno cambiando in Italia e nel resto dell'Europa.
Così cambia l'incidenza delle malattie croniche, incluso il cancro. Se la teoria di Keys fosse vera, ci aspetteremo meno cancro in Italia che nei climi nordici.In realtà, secondo l'autorevole "Globocan 2000" indice dei dati, esiste in Italia un considerevole ammontare di malattie dovute al cancro. In una nazione con una popolazione di circa 58 milioni di persone, l'incidenza annuale di cancro nei maschi è di 141.000 colpiti, mentre per le femmine è di 120.000.
In una popolazione totale che si ammala di cancro di 261.000 persone, l'incidenza di morti è di 156.000.
Espressi in un altro modo, questi valori indicano che lo 0,45% della popolazione si ammala di cancro e che lo 0,27 ne muore.In paragone, nella popolazione degli Stati Uniti di 276 milioni, lo 0,48% è colpita dal cancro ogni anno e lo 0,20% muore. L'Italia ha quindi una percentuale leggermente inferiore di persone colpite, ma una percentuale maggiore di morti.
La cucina italiana
Guardiamo ora agli stili di vita che potrebbero far aumentare o diminuire lo sviluppo del cancro. La cucina italiana è certamente tra le più gustose del mondo, ma dal punto di vista della salute, le darei dei voti non molto alti.
Una prima colazione consiste tipicamente di un caffe fortemente caffeinato e di una pasta dolce. Devo ammettere che il pezzo dolce può essere la pasta più gustosa che abbiate mangiato nella vostra vita, ma una colazione così non offre che dei carboidrati estremamente raffinati.La giornata è poi punteggiata da stacchi periodici per altri espressi e cappuccini. A volte sembra che il carburante dell'intera nazione sia caffeina! Non sto dicendo che il consumo della caffeina sia collegato direttamente al cancro, ma il suo consumo prende il posto di bevande sicuramente più salutari, quali i tè nero e verde, i succhi di frutta, o della cioccolata, ricca in antiossidanti.
Oggi due terzi degli italiani vivono nelle città e, come in America, il cibo principale per il pranzo appartiene alla categoria del "prosciutto e formaggio". Non sto commentando sulla qualità del cibo ma, non importa da quale lato lo si osservi, prosciutto e formaggio sono dei cibi eccessivamente lavorati, ricchi di grassi saturi e di conservanti potenzialmente cancerogeni. Peggio, vengono serviti in un panino che, benché delizioso, è quasi completamente privo di fibre, di antiossidanti e di altri microingredienti.
Secondo l'istituto europeo European Prospective Investigation of Cancer (EPIC), uno studio sulle abitudini alimentari degli europei ha evidenziato che "diete che usano spesso carne eccessivamente trattata, sono associate ad un rischio elevato di cancro allo stomaco e colorettale, mentre le diete alte in pesce, fibre, frutta e vegetali sono associate con una riduzione di questo rischio" (Blanchard 2003). Ciò spiega l'alta incidenza di cancro in Italia.
Una cena italiana è il pasto della giornata più ricco in termini di nutrienti. Certamente nei ristoranti ci sono più vegetali freschi e pesce che negli Stati Uniti. Quelle benedizioni dell'agricoltura italiana, l'olivo e l'uva, tornano di nuovo al salvataggio. L'olio d'oliva , ricco in oli insaturi, è tra i grassi più benefici. E i famosi vini rossi italiani contengono quantità significative di resveratrol, un potente anticancerogeno.
Specialmente nel sud Italia, il cibo è condito spesso da quantità prodidigiose di salsa di pomodoro fresca, ricca dell'antiossidante lycopene.Con del buon cibo, puoi divertirti a tavola e mantenerti in ottima salute allo stesso tempo.
Ma per molti italiani indaffarati, la cena significa ora un Big Mac, delle patatine fritte ed una Coke al ristorante McDonald. Ciò provvede 1430 calorie, 53 grammi di grasso e quasi zero micronutrienti di qualsiasi tipo.
Al momento (2004) ci sono 290 McDonald in Italia, dando alla nazione il dubbio onore d'essere ottava nel mondo in termini del numero totale di questi ristoranti. Certamente molto indietro gli Stati Uniti, che ne ha 12.804; quindi il danno è ancora riparabile, ma temo per il futuro.Il fatto è che in questa era di globalizzazione non solo dobbiamo combattere le cattive abitudini alimentari, ma anche preservare e rafforzare quelle buone. E l'Italia ne ha molte.
Forse ancora più importante delle virtù culinarie italiane è il rituale del mettersi a tavola. La tradizione di riunirsi intorno ad un tavolo contribuisce molto a legare insieme famiglia e amici. Questa è stata una gioia che ho potuto condividere con i miei colleghi e con le loro famiglie in diverse città della penisola italiana.Ralph W. Moss, Ph.D.
CancerDecisions Archives, 11 gennaio 2004.
Tradotto da rinaldo lampis.Referenze:
Kromhout D, Keys A, Aravanis C, et al. Food consumption patterns in the 1960s in seven countries. Am J Clin Nutr. 1989 May;49(5):889-94.
Keys A, Menotti A, Karvonen MJ, et al. The diet and 15-year death rate in the seven countries study. Am J Epidemiol. 1986 Dec;124(6):903-15.
Keys A, Aravanis C, Blackburn H, et al. Serum cholesterol and cancer mortality in the Seven Countries Study. Am J Epidemiol. 1985 Jun;121(6):870-83.
Skiff, Jennifer. Fast food threatens Italian healthy eating and traditions, CNN, January 29, 1997. Accessed Jan. 4, 2004.
mandato da Rinaldo Lampis il Domenica Ottobre 9 2005
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