Consensus by Rinaldo Lampis

Movimento per la libertà di pensiero e di cura

Movimento per la libertà di pensiero e di cura
Novembre 11, 2005

"I tumori sono causati da un fungo". Intervista al dottor Tullio Simoncini, l'ideatore della terapia anticancro con un successo dell'80%.

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Clamorosa affermazione del dott. Tullio Simoncini di Roma. Tutti i tipi di neoplasie sarebbero causati dalle diverse reazioni di difesa dei tessuti all'aggressione di un fungo opportunista la "Candida". Resistenze da parte della comunità scientifica alle sue teorie.

La notizia è di quelle che potrebbero mandare in fibrillazione la comunità scientifica internazionale e milioni di ammalati in tutto il mondo. Si tratta quindi di valutarla con la massima cautela senza dare campo a possibili enfatizzazioni mediatiche che con la scienza poco hanno a che fare.
La nostra intenzione non è quella di aprire un nuovo caso Di Bella, se non altro in riferimento a quanto di più ambiguo e nocivo per le sensibilità di chi, più vulnerabile, si legò a una vicenda che alcuni considerano peraltro ancora aperta.

Ma c'è un medico italiano, il dott. Tullio Simoncini di Roma, il quale afferma di aver individuato l'origine effettiva delle patologie tumorali, nelle diverse forme in cui si presentano a seconda dei tessuti che attaccano.
Tullio Simoncini è laureato in medicina e chirurgia, specializzato in diabetologia e malattie del ricambio, in corso di specializzazione in oncologia e ha una laurea anche in filosofia.

E' stato relatore al recente congresso internazionale di oncologia di Treviso. Questo studioso ha una sua idea sull'eziopatogenesi tumorale: le cause del male sarebbero da far risalire a un fungo opportunista, chiamato "Candida", dal quale i nostri tessuti di difenderebbero una volta attaccati incistantolo e facendo partire una riproduzione incontrollata di cellule, cioè il tumore.
Il dott. Simoncini ritiene di aver elaborato delle adeguate strategie terapeutiche per far regredire le masse neoplastiche in maniera assai meno traumatica delle attuali e più moderne tecniche impiegate.

A conferma di ciò, enumera già una serie di casi nei quali i tumori sarebbero regrediti dopo i suoi trattamenti e ha pubblicato gli esiti delle sue terapie su internet, corredando di documentazione radiografica l'evoluzione del male, dando svariate indicazioni scientifiche sulla propria teoria, con tanto di ampia documentazione bibliografica. Ci siamo fatti spiegare in termini divulgativi in cosa consista la spiegazione da lui elaborata.

Dott. Simoncini da quanto tempo cura i tumori?
Da più di 15 anni.

Secondo lei, che cos'è il cancro?
E' un fungo, o meglio è la somma di un'infezione da funghi e della reazione dei tessuti nei loro confronti.

Lei parla dei comuni funghi, quelli che conosciamo tutti, più o meno innocui?
Certo, solo che non sono così innocui come si dipingono. Un conto sono le micosi superficiali, cioè degli epiteli, come vagina o oro-faringe; un altro sono le micosi che riescono a svilupparsi nei piani e negli organi interni: lì producono il cancro.

Si spieghi meglio.
I funghi sono entità unicellulari, che tendono però a formare grandi aggregati, capaci di rispondere a stimoli esterni, nutrizionali o tossici, in maniera univoca e solidale.

Lei vuol dire, allora, che il fungo possiede sia l'invasività e la diffusibilità delle entità unicellulari e nel contempo la potenza biologica di un organismo?
Esattamente questo: pensi all'effetto devastante di un bacarozzo che è in grado di penetrare dentro l'organismo umano, scomponendosi in singole cellule, e di ricomporsi e di annidarsi in qualche organo.

Ma non c'è il sistema immunitario che impedisce la penetrazione di cellule nell'organismo?
Certo, ed è a questo livello che si spiega il meccanismo d'invasione dei funghi. Normalmente vengono fagocitati dal sistema immunitario, quando si sgranano uno a uno, per diffondersi attraverso il sangue o la linfa.
Uno o più stimoli nocivi cronici però (quelli comunemente invocati come cause del cancro), possono determinare un mal funzionamento parziale o totale, in modo da consentire la riaggregazione delle colonie fungine, presupposto essenziale per ulteriori invasioni.

Lei dice che è sempre un fungo, la Candida, a determinare un cancro. Sembra impossibile, però, che essa causi tutti gli infiniti tipi istologici.
Niente affatto, è tutto molto logico. Pensi ad un corpo inerte, ad esempio una spina inoculata ora in questo ora in quell'organo, dove produce continue microlesioni. La reazione di difesa, cioè il tentativo di incistamento, non può non avvenire che con le cellule proprie del tessuto sollecitato o invaso: il cervello produrrà più glia ed avremo il glioblastoma; il fegato o l'osso, più epatociti o più osteociti, ed avremo l'epatocarcinoma o l'osteosarcoma, e così via.

Come spiega allora che un cancro è formato di cellule più o meno mature o differenziate?
Le falangi di fanteria di un esercito, cioè del sistema immunitario, che attaccano un carro armato, cioè la massa fungina, sono distrutte rapidamente; prima le truppe regolari, poi le riserve, infine quelle formate dagli elementi più giovani e immaturi. L'immaturità o l'anaplasia allora, sono il segno della potenza del nemico e dell'esaurimento delle difese dell'ospite.

Certo, descritto così, il cancro fa rabbrividire. Come mai i funghi sono oggi così sottovalutati?
La prima cosa soporifera che svia le menti è la definizione di fungo: patogeno opportunista e occasionale. Non c'è niente di più subdolo e falso. La seconda è l'eccessiva tendenza descrittivista della medicina, che si trova in difficoltà laddove bisogna interpretare i fenomeni biologici in senso vitale e finalistico.
Riuscire ad eliminare una colonia fungina, ad esempio, è un po' come una partita a scacchi tra entità biologiche, cioè vive, che tendono ad utilizzare le proprie forme di intelligenza, più o meno rudimentali, per sopravvivere.

Apparentemente quello che asserisce sembrerebbe logico e coerente; non le sembra, però, tutto un po' semplicistico?
Non sono d'accordo; forse direi semplice o meglio semplificato; questo a mio avviso, però, è una garanzia di veridicità. Una volta, un collega universitario che cercavo di convincere della semplicità delle mie teorie, mi replicò: non ti nascondere, le teorie semplici le fanno le menti complesse.

Ma possibile, milioni di studiosi in tutto il mondo, i miliardi per le ricerche ...
Una volta il Sole girava intorno alla Terra.

Lei vuol dire che le ipotesi, le idee portanti dell'attuale oncologia, la causalità genetica e la multifattorialità sono sbagliate?
Proprio così, sbagliate perché illogiche; dopo 50 anni di fallimenti andrebbero abbandonate. La multifattorialità difatti non è altro che un modo di ammettere di essere al buio; asserire che una cosa è causata da tutto è come riconoscere la propria ignoranza. La genetica invece è un complesso paravento esoterico, capace di spiegare potenzialmente tutto e niente.

Illustri meglio questo concetto.
Secondo le teorie ufficiali il cancro è dovuto ad un "impazzimento riproduttivo cellulare", in grado di causare la formazione delle masse neoplastiche.
Alla base di questo presunto "impazzimento", viene riconosciuta un'alterazione dei geni (di qui la teoria genetica), favorenti o inibenti la crescita cellulare.

E' noto poi, come questi geni codifichino, cioè diano i segnali, per la produzione di proteine e fattori di crescita delle cellule; tra elementi strutturali e interazionali così, se ne conoscono 100, se ne stanno studiando 1000, se ne prevedono 1.000.000.
Contando poi le centinaia di cancerogeni chimici, gli imprevedibili e infiniti influssi ormonali e neuro-psichici... la frittata è completa: la causalità genetica, così infinita, è un bluff all'infinito, è oscurantismo.

Volendo cambiare registro interpretativo, qualcuno ha mai studiato o descritto le potenzialità cancerogene dei funghi?
Altroché! Si ammette comunemente che la Candida causi il cancro; solo che la si considera cancerogena in quanto, e qui sta l'errore, produttrice di alterazioni genetiche.

Lei vuole dire che esiste una sorta di paraocchi rappresentato dalla genetica?
Certo! La Candida causa il cancro, e questo è il dato di fatto; che poi determini alterazioni genetiche è solo un'interpretazione, ahimè sbagliata.

Effettivamente c'è da rimanere scioccati da quello che dice, sospesi tra... l'uovo di Colombo e l'illusione. Oltretutto, se le immagini delle guarigioni che lei ha diffuso sono vere, certo viene da pensare che siamo tutti vittime di un inganno di dimensioni planetarie. Ma sono proprio vere?
Altro che vere! Non so se ha visto l'ultimo caso che ho messo in linea, un tumore al fegato di 12x 11,5 cm, che ho fatto regredire a livello di 3x1,5 cm, con sole quattro somministrazioni di bicarbonato di sodio.

Francamente questo è difficile da accettare; come fa a convincere il prossimo che una sostanza così comune e innocua, sia in grado di sconfiggere il male del secolo?
Vede, uno non si sveglia la mattina e si inventa di somministrare sali di bicarbonato per distruggere un cancro. C'è dietro tutta una serie di ragionamenti, esperimenti, tentativi e verifiche durati mesi e anni, che ha permesso di confezionare una teoria e una terapia oncologica specifica, anche se semplice.

Riguardo poi al trattamento dell'epatocarcinoma citato, credo che non ci sia niente di più sofisticato del metodo attuato per attaccarlo. Mi sembra sia passato un secolo da quando distrussi, più di 15 anni fa, il cancro dello stomaco di una mia zia, oggi ancora viva, nel giro di un mese, somministrando bicarbonato solo per via orale.

Perché, come cura oggi i tumori, pur utilizzando sempre il bicarbonato?
Sfruttando la capacità dell'arteriografia selettiva di raggiungere, per via vascolare, qualsiasi tipo di neoformazione.

In pratica, posizionando un catetere nell'arteria afferente al tessuto degenerato, somministro la cosa più velenosa per le colonie tumorali, cioè il bicarbonato di sodio, direttamente sulle masse, con effetti devastanti.
E' così che ho trattato l'epatocarcinoma che ho drasticamente ridimensionato, utilizzando la via d'accesso delle arterie epatiche.

Ha trattato altri tipi di tumore con questa tecnica?
Circa una decina. I risultati sono però altrettanto positivi.

E prima, come faceva? Aveva gli stessi risultati?
Assolutamente no; pur riuscendo a risolvere tanti tumori, alcuni non ero in grado di distruggerli. I grandi tumori del fegato o pancreas, cervello o vertebre, come alcuni altri, non avrei mai potuto trattarli adeguatamente senza l'arteriografia selettiva, che ritengo la metodica più importante per l'oncologia.

Pensa che in questo modo possa attaccare tutti i tipi di cancro?
Certo una buona parte, non tutti.
Un tumore pleurico ad esempio si può trattare solo mediante il posizionamento di un drenaggio o di un catetere interno chiamato port-a-cat; un tumore peritoneale invece va aggredito mediante somministrazione di bicarbonato direttamente nel cavo peritoneale con un ago appropriato. Per i tumori della pelle poi si devono usare diversi altri tipi di sostanze chimiche, impossibili da somministrare per via vasale.
Di volta in volta insomma, va studiato il modo migliore in funzione della localizzazione neoplastica.

Dopo il trattamento, dopo che ha ridotto o distrutto le masse, il tumore è sparito completamente, o c'è il rischio che ritorni, più o meno presto?
Se il cancro è completamente distrutto non torna più, anche perché, nel caso che le masse spariscano a qualsiasi indagine, io per precauzione faccio seguire dei cicli di somministrazione di bicarbonato endovena, che chiudono definitivamente il conto alle colonie non visualizzabili.
E questo va bene sia per i tumori primari che per le recidive e le metastasi.

Come mai non riesce a convincere gli altri medici, specialmente quelli che contano e che potrebbero aiutarla a realizzare la sua ideologia medica?
Con precisione non lo so. Ho tentato più volte di proporre e illustrare le mie teorie e metodi a vari livelli istituzionali, dal Ministero della Sanità agli istituti oncologici italiani, fino all'americana National Cancer Institute.
Purtroppo ho trovato persone ancora mentalmente impreparate a recepire discorsi innovativi; e questo francamente non me lo spiego, dal momento che non mi sembra molto difficile rifiutare delle teorie ufficiali quando non portano risultati.

D'altro canto però, posso affermare che un buon numero di pazienti che seguo, o sono medici o parenti di medici; questo la dice lunga sulla fiducia che gli addetti ai lavori hanno nell'oncologia ufficiale.

Come ultima domanda: quali consigli darebbe a chi è ammalato di cancro?
Di usare la propria testa, cioè di non farsi condizionare da subdole quanto sterili parate, ammantate di bonaria autorevolezza. L'ignoranza sulla reale causa del cancro è ignoranza per tutti, per le correnti ufficiali e per quelle alternative. Non è accettabile subire terapie devastanti o inutili (chemio, radio, chirurgia), in nome di ipotesi aleatorie e mai dimostrate.

E lei, non è sullo stesso piano degli altri?
Assolutamente no; io do un nuovo soggetto, una chiave nuova e concreta per risolvere il cancro. Tutto il resto sono vuote parole; l'indimostrabile non può stare su un piano razionale.
Ecco, l'oncologia odierna non è scienza, ma solo metafisica.

Per approfondire i temi dell'intervista visitate il sito www.curenaturalicancro.org, dove è possibile trovare le teorie e i casi risolti, oppure www.forcesitaly.org

 


mandato da Rinaldo Lampis il Venerdì Novembre 11 2005
aggiornato il Lunedì Maggio 29 2006

URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/rinaldo_lampis/2005/11/11/i_tumori_sono_causati_da_un_fungo_intervista_al_dottor_tullio_simoncini_lideatore_della_terapia_anticancro_con_un_successo_dell80.htm

 

 

 


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