Quanto serve l'Unicef ai bambini poveri? Quasi niente.
Scritto da Marcello Foa 07 dicembre 2008
Ho sempre nutrito un'istintiva diffidenza per le grandi organizzazioni umanitarie internazionali, con la sola eccezione della Croce rossa internazionale (hummm, perché escluderla? N.D.R.).Quando ricevi a casa voluminose lettere su carta patinata con richieste d'aiuti, lettere spedite a pioggia, ti chiedi: ma questi soldi non potevano essere spesi in maniera più intelligente?
C'è chi sostiene che il 75% del budget di organizzazioni come l'Unicef finisca in stipendi, uffici, strutture amministrative; dunque solo il 25% verrebbe usato per aiutare le popolazioni bisognose. L'Unicef nega e sostiene che le spese fisse sono di gran lunga inferiori.Quale sia la verità non lo so, ma qui nel Benin ho provato una sensazione sgradevole.
L'altro giorno sono passato di fronte alla sede Unicef di Cotonou e ho visto schierate diversi Fuoristrada modernissimi, enormi, con una grande antenna sul cofano. Ferme naturalmente.
La sede è protetta da un grande cancello e dal filo spinato. Mi sono chiesto: perchè un'associazione che fa del bene deve trincerarsi come se fosse un'ambasciata? Scrivendo mi è venuto in mente lo scandalo scoppiato l'anno scorso in Germania, che ha rivelato compensi stratosferici e ingiustificati, proprio all'Unicef….
In questi giorni ho incontrati diversi cooperanti sia cattolici sia laici, molti dei quali italiani, e la differenza rispetto al gigantismo dell'Unicef è evidente: chi fa davvero il bene riduce allo stretto indispensabile le spese fisse, compra jeep usate e in numero limitatissimo.
E fa un grande affidamento sui volontari che vengono a trascorrere qui qualche settimana o un mese. Ho conosciuto degli italiani meravigliosi, cattolici e laici, di destra e di sinistra; e in particolare fra Fiorenzo Priuli, il fondatore dell'ospedale di Tanguiéta, l'emblema vivente del Bene e dell'Altruismo; uno dei personaggi più straordinari che ho incontrato nella mia vita.
In questi giorni sto maturando una convinzione: se si vuole aiutare i Paesi più poveri è meglio privilegiare le organizzazioni più piccole, di cui potete verificare l'autenticità.
Serve di più e riscalda l'anima.
Da: http://blog.ilgiornale.it/foaCIAO;
TI POSSO RIPORTARE UNA MIA ESPERIENZA RIGUARDO L'UNICEF.
ERO IN NEPAL PER QUESTIONI UMANITARIE E COME INDIPENDENTE, CIOE' NON
APPARTENENTE A NESSUNA ORGANIZZAZIONE, PORTAVO VESTITI E GIOCHI NEI
VILLAGGI POVERI DELL'INDIA E NEPAL E CONSEGNAVO PERSONALMENTE IL MATERIALE
CON RISCHI ENORMI.QUANDO SONO ARRIVATO IN NEPAL HO VOLUTO CONOSCERE LA SEDE DELL'UNICEF E I
VARI PERSONAGGI (QUELLI CHE CONTANO).
MI SONO SCHIFATO E VERGOGNATO PER LORO VEDENDO LO SFARZO DEI LORO UFFICI E
IL MENEFREGHISMO DI QUESTA GENTE VESTITA CON ABITI LUSSUOSI, CON UFFICI
LUSSUOSI E COMPUTER COSTOSISSIMI MENTRE FUORI DAL BEL PALAZZO I BAMBINI
PER TERRA A MORIRE DI FAME.
Massimo
mandato da Rinaldo Lampis il Venerdì Dicembre 12 2008
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http://www.newmediaexplorer.org/rinaldo_lampis/2008/12/12/quanto_serve_lunicef_ai_bambini_poveri_quasi_niente.htm
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