Alcuni senatori americani attribuiscono colpe a Cheney e la Rice
 
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Al Senato Usa primo interrogatorio per George Tenet, direttore della CIA. Le udienze dureranno un paio di settimane e l’esito sarà reso noto solo a fine estate. Inchiesta dell’Fbi.Alcuni senatori sospettano che i veri colpevoli siano il vicepresidente Cheney e Condoleezza Rice.
N.d.r. - Mi piace sottolineare che America e Inghilterra sono i principali produttori di farmaci, per la precisione i 2/3 del totale!, e che i loro rispettivi capi del governo sono stati finanziati dalle multinazionali farmaceutiche e petrol-chimiche. Sono anche i due paesi che non hanno aderito al trattato di Kyoto...
Di seguito l'articolo su Il Messaggero.
dal nostro corrispondente
ANNA GUAITA
NEW YORK A porte chiuse, i senatori americani hanno cominciato a porre quesiti brucianti sulle origini della guerra contro l'Iraq. L'udienza della Commissione servizi segreti, ieri pomeriggio, era la prima di una serie che terrà occupati i senatori per le prossime due settimane. Il risultato delle udienze verrà reso pubblico alla fine dell'estate, ma da quel poco che sta già trapelando si capisce che George Bush non dovrà aspettarsi lo stesso deferente rispetto di cui ha goduto fino a pochi mesi fa.Al centro delle udienze c'è l'oramai arcinota falsa dichiarazione del presidente sull'acquisto di uranio da parte di Saddam Hussein nel Niger, ma appare inevitabile che la discussione finirà per includere altre dichiarazioni sospette dell'Amministrazione sulle armi di distruzione di massa di Saddam e sui suoi collegamenti con il terrorismo.
Sulla sedia del testimone era ieri il direttore della Cia, George Tenet, l'uomo che sta facendo da capro espiatorio. Tenet sostiene che se Bush ha usato la dichiarazione falsa nel discorso alla Nazione lo scorso gennaio, la responsabilità è della Cia che non è stata pronta a fargliela cancellare. Ma i senatori pensano che la colpa sia dei collaboratori più vicini di Bush, e ne fanno apertamente i nomi: Condoleezza Rice, consigliere per la sicurezza nazionale, e Dick Cheney, vicepresidente. In particolare quest'ultimo è guardato con sospetto: un anno fa, fu lui a cominciare il rullio di tamburi contro l'Iraq. Discorso dopo discorso, Cheney continuò a sostenere che l'Iraq era diventato un pericolo «reale e presente». Ecco le sue parole lo scorso agosto: «Non c'è dubbio che Saddam Hussein possegga armi di distruzione di massa, e che le stia ammassando per usarle contro di noi e contro i nostri alleati. Egli sta anche cercando di procurarsi armi nucleari con cui intende dominare il Medio Oriente e di conseguenza il commercio del petrolio».Oggi alcuni senatori sospettano che il famoso documento falso, passato a quanto pare da un funzionario consolare del Niger ai servizi segreti italiani e da questi ai servizi inglesi e americani, sia piaciuto tanto a Cheney e alla Rice, da decidere di farlo citare a Bush anche se non era vero. Sulla base di questo grave sospetto, un gruppo di ex agenti segreti ha chiesto che Cheney presenti le proprie dimissioni.
Per adesso comunque si tratta solo ed esclusivamente di congetture. La settimana prossima, in un'altra udienza, l'ispettore generale della Cia potrebbe fornire particolari più precisi. E anche l’Fbi ieri ha deciso di scendere in campo e di aiutare a fare luce aprendo un’inchiesta. Intanto però queste ombre sull'operato dell'Amministrazione fanno crescere la percentuale degli americani che si chiede quanto ci si può fidare delle altre affermazioni che Bush ha usato per giustificare la necessità di fare una guerra contro il regime di Saddam Hussein. La domanda viene posta con insistenza anche dal partito di opposizione, il partito democratico, nonché da alcuni compagni di partito di Bush che ammettono di sentirsi turbati e di volerci veder chiaro: «Vorrei che si chiarisse se c'è stata dell'inettitudine o se c'è stata deformazione dell'intelligence» spiega la senatrice Olympia Snowe, membro della Commissione che tiene le udienze. «La colpa non può essere solo di Tenet - le fa eco un altro repubblicano, Chuck Hagel -. In questa storia ci sono ovviamente altri responsabili». E poi c'è chi dice già i propri sospetti e le proprie amarezze senza peli sulla lingua: «Gli Stati Uniti sono andati in guerra con falsi pretesti - sono state la parole del democratico Ted Kennedy -. E come conseguenza di ciò, il prestigio e la credibilità del nostro Paese stanno soffrendo».
fonte: Il Messagero
mandato da Ivan Ingrilli il Giovedì Luglio 17 2003
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/07/17/alcuni_senatori_americani_attribuiscono_colpe_a_cheney_e_la_rice.htm
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