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Settembre 2, 2003

Sigarette, fumo passivo & cerotti, gomme e pillole

 

 

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L’INNEGABILE CONNESSIONE TRA TRUFFE E PROPAGANDA ANTIFUMO E L’INDUSTRIA FARMACEUTICA, OVVERO: I MINISTERI AGENTI DELLE MULTINAZIONALI

FORCES Italiana

Quando si afferma che le truffe e le campagne antifumo sono finanziate dai (ed al servizio esclusivo dei) conglomerati farmaceutici molti non ci credono -- specialmente quelli che si sono già "convertiti" alle dottrine salutiste, o comunque fa loro comodo la truffa del fumo passivo per togliersi i fumatori di torno. La più sciocca ed ingenua delle risposte è: "Perché mai? All'industria farmaceutica fa comodo il fumo, perché provoca tanti cancri per cui loro vendono terapie!" ci dicono, nascondendo con grande fatica il loro cieco disprezzo per chi gode la piacevole abitudine del fumo.

All''industria farmaceutica il fumo fa comodo davvero - ma non perché "provoca tanti cancri" (dei quali, alla faccia delle superstizioni, nemmeno uno si può provare sia causato esclusivamente dal fumo; inoltre, almeno due terzi dei cancri si sviluppano nei non fumatori); ma perché i fumatori sono il nuovo orizzonte commerciale, imposto con la forza della legislazione, e di un establishment medico-sanitario tanto potente quanto disonesto.

Grazie al costante lavoro dei nostri ricercatori, i solidi collegamenti tra le campagne antifumo ed il marketing (e relativi profitti) dei colossi farmaceutici diventano sempre più evidenti. L’investimento delle multinazionali farmaceutiche in truffe statistiche antifumo è poi ripreso dai ministeri della salute di vari Paesi e tali ministeri si trasformano in autentici centri di promozione per i prodotti farmaceutici, spingendo truffe sanitarie e prodotti privati con denaro pubblico. E’ forse questa una manifestazione della "nuova era dell’avventura congiunta tra cosa pubblica e privata" auspicata dal presidente Clinton?

Non è un caso che i giganti farmaceutici paghino profumatamente gli attivisti antifumo in tutto il mondo per continuare a spingere l’isterismo e l’odio di massa contro i fumatori. L’obiettivo di questa spietata campagna di marketing, che coinvolge anche nomi di grido della medicina internazionale, è chiaro: il fumatore, spaventato da disinformazione, assillato persino dai figli (cui si lava il cervello nelle scuole), cacciato fuori dai locali pubblici e dai posti di lavoro, e odiato infine dalla società, cerca di smettere per adeguarsi ma, essendo un “drogato”, deve ricorrere all’aiuto del medico che lo manda in centri di cessazione (che a loro volta prescrivono prodotti farmaceutici), oppure prescrive tali prodotti direttamente, a seconda degli arrangiamenti commerciali fatti con Big Farma. Con il denaro pubblico si promuove quindi un marketing privato basato sulla persecuzione di una parte dello stesso pubblico che paga per tale marketing, usando la “salute pubblica” per indurre il popolo con informazioni false e tendenziose a cambiare il suo comportamento per soddisfare le esigenze economiche di colossi privati.

Questa è la raccapricciante realtà della Truffa del Secolo, ed ulteriore documentazione da due maggiori case farmaceutiche corrobora la montagna di evidenza (non statistica!) che stiamo accumulando. Vediamo che c’è di nuovo.

(File .Pdf) L’Annual Report 2001 della Pharmacia Corporation (produttrice dei prodotti di cessazione Nicorette), ci dice alle pagine 9, 24 e 26:

“La forza motrice della crescita dei prodotti sanitari di consumo (Consumer Healthcare) è … la famiglia Nicorette di prodotti di cessazione [da fumo]. Il prodotto ha dimostrato una rinnovata vitalità l’anno scorso con vendite di 229 milioni di dollari (o Euro, N.d.T.) – un aumento del 37 percento sull’anno precedente. Tra gli eventi di rilievo del 2001 c’è stato il grande successo del lancio di Nicorette in Giappone [1] (il primo prodotto di questo tipo approvato in quella nazione senza ricetta medica); la riacquisizione di vendite e diritti di marketing della gomma da masticare Nicorette in Canada [2]; e il lancio di una nuova campagna di marketing a livello globale [3] La Nicorette oggi controlla quasi la metà del mercato mondiale dei prodotti di cessazione da fumo.”

(File .Pdf) L’Annual Report 2001 della Glaxo Smith Kline (produttrice dello Zyban, la pillola antifumo), ci dice quanto segue:

A pagina 10 identifica i concorrenti:

“Negli USA, i maggiori concorrenti di prodotti senza prescrizione sono … prodotti di cessazione di marche private. In Gran Bretagna i maggiori concorrenti sono… Nicotinell (prodotto di cessazione)".[4]

Questo punto è ripreso a pagina 61 del rapporto” (vedi sotto).

A pagina 46:

“…Il prodotto di cessazione Zyban è stato lanciato in Francia.” [5]

A pagina 49, il rapporto annuale della GSK indica le vendite per il 2001 della pillola antifumo: 337 milioni di sterline, pari a circa 440 milioni di Euro – un declino rispetto ai 357 milioni di sterline dell’anno precedente, pari a oltre 475 milioni di Euro, dovuto probabilmente alla concorrenza di altri produttori, e dalla pubblicità negativa causata dalla catena di morti per collassi cardiocircolatori di “pazienti” fumatori, chiaramente collegate con l’uso di questo “medicinale” che, come il resto di queste “medicine”, ha una percentuale di inefficacia dell’85%. Ciò significa anche che il "paziente" tornerà a fumare, e poi andrà di nuovo ai prodotti di "cessazione", in una crudele, indotta altalena tra colpa e paura e piacere, alimentando tre entità: l'industria farmaceutica, quella del tabacco, e lo stato -- ed essendo per di più vittima di interminabili angherie, emarginazioni, e discriminazioni.

A pagina 58:

“Nel mercato dei prodotti di cessazione da fumo, la crescita [delle vendite] dello Zyban del 54% riflette la sua espansione a seguito dell’approvazione dell’Unione Europea nell’Aprile del 2000”. [6]

A pagina 61:

“La crescita nella vendita di vitamine, [prodotti] naturali e dermatologici è stata fiaccata dal declino in altre categorie, particolarmente nella cessazione da fumo … Le vendite sono diminuite dell’8%, riflettendo la concorrenza sul mercato USA dopo l’introduzione di marche private [Nicotine Replacement Therapy (NRT)] per gomme e cerotti transdermici. L’introduzione di due nuovi prodotti di cessazione della GlaxoSmithKline, il Clear NicoDerm Patch e il Nicorette Orange Gum hanno però prevenuto ulteriori avanzamenti della concorrenza. Eccetto per gli Stati Uniti, le vendite di prodotti di cessazione da fumo sono aumentate del 58%”. [3]

Solo due dei maggiori produttori di "terapie di cessazione", quindi, hanno venduto circa 670 milioni di Euro in tali prodotti in un anno -- senza contare il più grande di tutti, la Johnson & Johnson, generossissima finanziatrice (tramite il suo braccio filantropico, la Robert Wood Johnson Foundation) di attivisti e di "studi" antifumo, al tono di oltre un miliardo di dollari (o euro) negli ultimi dieci anni ed in una sola nazione, gli USA.

Non ci vuole certo un esperto di statistica per vedere la lampante correlazione tra l’inasprimento della campagna antifumo da parte di attivisti e “salute pubblica” e l’espansione degli interessi delle multinazionali farmaceutiche. Di nuovo, inquietanti domande che tutti dovrebbero porsi vengono alla mente:

- Anche nell’assolutamente non provata ipotesi che il tabacco sia così letale come sentiamo, accettiamo che lo stato sia “a letto” con le multinazionali, usando denaro pubblico per promuovere la loro agenda?

- Si è fatto un grande scandalo sulle lobby del tabacco; come mai si tace sulle lobby farmaceutiche antitabacco?

- E' una coincidenza che l'inasprimento delle posizioni antifumo dei vari governi avvenga quando il ministro della sanità è un noto medico, le cui connessioni con Big Farma sono tanto inevitabili quanto intuitive?

- Quale ragione logica si può apportare per credere che il ministero della sanità sia meno corrotto e influenzabile da interessi corporativi del ministero (per esempio) delle finanze? Siamo davvero così ingenui, o ci conviene esserlo perché odiamo il fumo in quanto ci hanno lavato il cervello?

Vista l’evidenza dei fatti, la risposta non può essere che questa: ci scandalizziamo della corruzione su cose che riteniamo “immorali” o che comunque non ci fanno comodo, ma chiudiamo un occhio (o tutti e due) sulla corruzione che porta avanti agende “morali” (o venduteci come tali), o comunque cose che ci fanno comodo; abbiamo quindi accettato la corruzione come mezzo lecito per raggiungere i nostri scopi. Ma forse tali domande conviene non farsele, perché le risposte sono più inquietanti delle domande stesse; invece, è meglio chiudere occhi e orecchie, e continuare a ripetere che “il fumo fa male sempre e comunque”. Parola dello stato terapeutico.

____________________________

[1] Nello stesso periodo, leggi antifumo durissime sono state proposte in Giappone, tradizionalmente un Paese estremamente tollerante del fumo. Si è vietato di fumare per strada, si è proposto un bando generale del tabacco, e si sono organizzati gruppi per la diffusione della truffa del fumo passivo.

[2] In Canada, la feroce campagna antifumo è incrementata notevolmente grazie allo stanziamento pubblico di 480 milioni di dollari canadesi (circa 360 milioni di Euro) per un solo anno da parte del ministero della salute per una “guerra senza quartiere” ai fumatori; leggi sono proposte per la rimozione della patria potestà ai fumatori che non si sottomettono a smettere; e la propaganda sulla truffa del fumo passivo è incrementata geometricamente. Nel contempo, voci non ufficiali mormorano che la Corte Suprema del Canada si stia preparando ad esaminare un caso in Febbraio 2003 che condurrebbe, quasi inevitabilmente, alla de-legalizzazione del tabacco.

[3] L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta concludendo un accordo internazionale per la persecuzione dei fumatori ed il divieto di pubblicità del tabacco a livello mondiale; l’Istituto Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) di Lione ha ripreso la truffa statistica per cui l’Environmental Protection Agency americana fu condannata per truffa nel 1998 da una corte federale statunitense. Posizionando tale raggiro su “acque internazionali”, ed aumentando il comunque insignificante incremento di rischio dal 19 al 30% la IARC-OMS giustificano e stimolano le proibizioni di fumo in pubblico. Infine, assistiamo ad un enorme aumento della spinta per vietare il fumo in pubblico in quasi tutti i Paesi del mondo, in perfetta concomitanza con la promozione dei prodotti di cessazione farmaceutici a livello globale.

[4] Recentemente in Gran Bretagna si è assistito ad un enorme inasprimento della campagna antifumo. La Gran Bretagna ha vietato la pubblicità al tabacco, e divieti di fumo in pubblico sono fortemente promossi da organizzazioni antifumo e dai media collaborazionisti.

[5] Non più di tre mesi or sono, in Francia la “salute pubblica” ha “lanciato l’allarme” sui pericoli del fumo attivo e passivo, usando anche violente pubblicità televisive che ritraevano gli ultimi istanti di vita di un malato di cancro polmonare. Questa pubblicità è stata rifiutata dal ministero della salute italiano, che la ritiene “controproducente”. Ciò significa, in altre parole, che nella nostra cultura il marketing dei prodotti farmaceutici e della disinformazione antifumo deve essere implementato con mezzi diversi.

[6] Nello stesso periodo, si inasprisce la campagna antifumo in tutta l’Europa; due mesi dopo, l’Italia subisce il lancio dello Zyban e, simultaneamente, l’allora ministro della “salute” Veronesi propone il bando totale del fumo in pubblico, ora ripreso del ministro Sirchia. Di nuovo, il bando del fumo in pubblico è un elemento essenziale per indurre il fumatore a smettere (il ministero della salute italiano, come del resto quasi tutti i ministeri europei e l’Organizzazione Mondiale della Sanità, hanno ampie sezioni nei loro siti web per la promozione dei prodotti farmaceutici di cessazione). Infine, due mesi dopo l’introduzione dello Zyban in Italia e GB, un telegiornale RAI riporta la lunga catena di morti che seguono l’uso dello Zyban – morti che avvengono entro 10 giorni dalla prima assunzione del prodotto. Dopo quella notizia, l’informazione è “abbandonata”, e nulla si è più saputo di questo problema. Nel frattempo i centri antifumo, il Ministero della Salute e i medici continuano imperterriti a promuovere e prescrivere questo pericoloso farmaco.


 


mandato da Ivan Ingrilli il Martedì Settembre 2 2003
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005

URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/09/02/sigarette_fumo_passivo_cerotti_gomme_e_pillole.htm

 


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Readers' Comments


Gli effetti del fumo sulla salute non sono legati ai soli tumori. Lo stile di vita di un fumatore è il più delle volte modificato dai problemi esso provoca nella respirazione e da altri effetti secondari quali ad esempio mal di testa ed irritabilità quando in astinenza.
Vivere con un fumatore è una lotta continua che incide sulla qualità della vita di entrambi. Non è un fatto di principio come molti fumatori vogliono far credere. Essere dipendenti dal fumo è triste nonchè stupido e non lo auguro a nessuno.

Mandato da: Ivan il Settembre 23, 2003

 


Ci stanno ghettizzando? oltre a tentare di fare opposizione a simili Leggi ed atteggiamenti, bisognerebbe pure avere delle reazioni pratiche.
Procuriamoci almeno gli indirizzi dei ghetti.
Dovrebbe nascere sito dove, città per città, vengono segnalati i locali (di ogni tipo) dove è consentito il fumo.
Sta poi a noi fumatori dimostrare che questi posti ci guadagnano.
Sconsolati saluti.
sanopor

Mandato da: A.Sabatini il Gennaio 9, 2005

 


Io forse ho avuto la fortuna di nascere in un posto dimenticato da Dio, dove tv e radio non prendono, dove le tragedie e le catastrofi mondiali non mi toccano prima di quelle mie personali.
Non so... qui nella mia zona ci sono vecchietti di 90 anni che fumano un pacchetto di nazionali senza filtro al giorno... da 70 anni...
Qualcosa non quadra.
O è cambiata la gente, o nel mio paese ci sono vecchi anomali, o solamente credere di ammalarsi porta alla malattia.

Mandato da: Chalda il Ottobre 25, 2005

 


Gli effetti del fumo sulla salute non sono legati ai soli tumori. Lo stile di vita di un fumatore è il più delle volte modificato dai problemi esso provoca nella respirazione e da altri effetti secondari quali ad esempio mal di testa ed irritabilità quando in astinenza.
Vivere con un fumatore è una lotta continua che incide sulla qualità della vita di entrambi. Non è un fatto di principio come molti fumatori vogliono far credere. Essere dipendenti dal fumo è triste nonchè stupido e non lo auguro a nessuno.

Mandato da: Anonimo il Maggio 9, 2006

 

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