George W. Bush Vs Ken Livingstone: la cultura della guerra e della censura
 
CategoriesCritiche e manifestazioni contro la visita di Bush in Inghilterra.
Delle manifestazioni contro il "signore della guerra" nessuno ne vuole parlare, e' troppo scomodo, poi si viene additati di complottismo, comunismo, maccartismo, terrorismo, pacifismo, "anti-globalismo" e tutti fanno finta di nulla. Non e' questa censura? Cosi' come la signora accompagnata fuori dalla chiesa di San Paolo per aver accusato i nostri politici di aver mandato a morire i nostri ragazzi in Iraq.
Di seguito trovate una breve rassegna di cosa e come i nostri quotidiani riportano le notizie: che il sindaco di Londra, Ken Livingstone, abbia detto che G.W. Bush sia la "la piu' grave minaccia per la vita su questo pianeta", e' un fatto assodato, pero' e' molto divertente leggere e verificare come le notizie vengono cambiate e distorte a seconda del "partito" che le riporta.
Ma in mano a chi stiamo? Come facciamo a fidarci di un flusso informativo cosi' discordante, questa non e' informazione.
Questo e' un esempio classico di come ormai regni sovrana la "cultura della guerra" e come questa stia pian piano rimpiazzando e azzittendo le pubbliche e private manifestazioni di dissenso.
Ha lasciato Washington alla volta di Londra, dov'è atteso in serata, il presidente degli Stati Uniti George W. Bush. 14mila gli agenti già schierati in città. Prevista intanto per domani nella capitale una grande manifestazione contro la politica americana in Iraq. Forte la presa di posizione anche del sindaco della città di Livingstone che ha definito Bush la più grave minaccia per la vita del pianeta.
Fonte: http://www.audionews.it/notizia.asp?id=63471
Bush a Londra, tra proteste della gente e imbarazzi di Blair
di Alfio Bernabei
[ ] Una visita contrastata al momento sbagliato. Misure di sicurezza senza precedenti. Allerta al massimo livello con la polizia armata che pattuglia le strade. Lo spazio aereo chiuso sopra il cielo di Londra. Teste di cuio nascoste tra la gente. Esercito ed aviazione pronti ad intervenire se occorressero rinforzi. È un incubo. Tutti vorrebbero che già fosse venerdì quando il presidente George Bush se ne tornerà a casa. Ma è solo l’inizio. Bush è arrivato martedì sera in visita di stato, accolto dalle prime manifestazioni di protesta e dai commenti di vari osservatori politici che si domandano chi tra i due - Bush o Tony Blair - uscirà più politicamente danneggiato dall’incontro. È chiaro che la special relationship anglo-americana attraversa una delle crisi più profonde dalla fine della Seconda Guerra mondiale. Nei sondaggi d’opinone la percentuale di inglesi contrari alla visita di Bush oscilla tra il 36% e il 70% a seconda del come la domanda viene posta. Se implica ostilità contro l’America o gli ameriani la cifra è bassa. Ma se mette a fuoco Bush e l’attacco all’Iraq allora la cifra aumenta indicando chiaramente che la gente ha bene individuato dove risiede il problema: nella nuova politica di attacchi preventivi o cambiamento di regime e nella decisione di ignorare le Nazioni Unite. Bush del resto arriva inseguito da sondaggi americani della Cnn e Usa Today che danno la sua popolarità in calo. È al 50%. In aprile quando la guerra sembrava vinta si trovava al 71% mentre ora il 47% disapprova il suo operato.
Blair negli ultimi giorni ha insistito che «la visita avviene al momento giusto». Ma privatamente Downing Street ammette l’opposto: un classico caso di «bad timing». La presenza di Bush danneggia Blair perché evoca le manipolazioni dei dossier gonfiati per convincere la gente che l’Iraq era un pericolo «continuo e presente», le falsità sulle armi di distruzione di massa che non sono state trovate e la morte dello scienziato David Kelly. Mette in rilievo anche la subordinazione di Blair a Bush, il drammatico fallimento del premier nell’ottenere da Bush la messa a punto di urgenti misure per risolvere il conflitto tra Israele e la Palestina e la spaccatura che è venuta a crearsi in Europa. Sul tavolo di Blair e Bush, quando si incontreranno giovedì, ci saranno ovviamente dei piani per dare un governo provvisorio all’Iraq e permettere la graduale ritirata delle truppe anglo-americane senza farla apparire come una fuga. Si parlerà anche del problema delle tariffe che l’America vuole imporre sulle importazioni dall’Europa, per esempio sull’acciaio, tipico prodotto inglese. L’America rimane il più importante partner commerciale del Regno Unito che ha già previsto ritorsioni.
Per Bush che sperava di utilizzare la visita a Buckingham Place come spot pubblicitario per la sua futura campagna elettorale ci sarà invece l’urlo delle proteste nelle strade della capitale e delle altre principali città del Regno Unito. Le scritte di «assassini» e «Bush-Blair, sangue nelle vostre mani» spiccheranno sui cartelli stampati con schizzi di inchiostro rosso come macchie di sangue. In un raro accordo linguistico tra i dimostranti ed uno dei massimi intellettuali inglesi, il commediografo Harold Pinter, il sangue appare tra le immagine chiave della protesta. «Caro signor Bush, ha scritto Pinter, dopo aver mangiato il sandwich col cetriolo a Downing Street non si dimentichi di mandarlo giù con un bicchiere di sangue».
Esplicito anche il messaggio del sindaco di Londra Ken Livingstone che giorni fa ha deciso di far pagare il regolare pedaggio all’auto del presidente. «Bush è la peggior minaccia alla vita che esiste sulla faccia del pianeta. La politica a cui ha dato avvio rischia di portarci all’estinzione. L’ amministrazione Bush è la più corrotta e razzista da ottant’anni a questa parte». Ha annunciato poi che aprirà le porte del Comune ai manifestanti perché vi tengano una festa contro Bush ha aggiunto. Oggi Bush incontrerà i leader dei partiti all’opposizione. Un portavoce di Bush ha anticipato i contenuti del messaggio che il presidente farà al popolo britannico. «La storia ha dimostrato che ci sono momenti in cui le nazioni devono usare la forza per difendere la pace e i valori» ha affermato, «e Bush dirà che è necessario riconoscere questi momenti e che non si tratta mai di una scelta facile».
Fonte: Unità.it
LONDRA — George W. Bush, partito alle 12,45, ora di Londra, da Washington, è giunto alle 19,30 all'aeroporto di Heathrow. Il presidente degli Stati uniti e la moglie Laura sono stati accolti alla scaletta dell'Air Force One dal principe Carlo. Venti minuti dopo un elicottero ha depositato gli ospiti nel parco di Buckingham Palace, dove Bush e la moglie sono stati ricevuti in forma privata. Saranno ospiti per tre giorni della Regina Elisabetta nella Belgian Suite, al piano terra del palazzo che i servizi di sicurezza americani, nelle visite compiute nei giorni scorsi, avrebbero voluto dotare di finestre antiproiettile e scudi antimissile. Idea tramontata, sembra per l'opposizione della stessa Regina.
Operazione Saxon è stata chiamata a Scotland Yard la barriere protettiva stesa intorno al presidente Usa con in campo 14.000 poliziotti britannici, con picchi di oltre 5.000 uomini giornalmente schierati nelle strade della capitale. Il più costoso «bed and breakfast» reale di sempre, come è stato battezzato da Ken Livingstone il sindaco di Londra. Che non ama l'ospite illustre, tanto da avere allestito per mercoledì, nella City Hall, un banchetto della pace. Le misure di sicurezza costeranno, a suo avviso, due sterline a testa ad ogni contribuente britannico.
Il premier, Blair, che ha voluto la visita di Stato, ha invitato i sostenitori del presidente americano a far sentire la loro voce. «È questo il momento giusto per la visita» ha sottolineato un portavoce di Downing street, aggiungendo che Blair è sicuro che questa fosse l'opinione prevalente, nel Paese. Malgrado le manifestazioni annunciate, il «Guardian», quotidiano critico sulla guerra in Iraq e nei confronti di Bush e Blair, ieri mattina pubblicava un sondaggio che dava la visita di Stato del presidente Usa accolta con favore dal 43% dei cittadini britannici. Il 62% si dice filo-americano e solo il 36% è contrario all'arrivo dell'inquilino della Casa Bianca.
Ne. Pao.
GB: Bush «minaccia per il pianeta», sindaco Londra
LONDRA - Il sindaco di Londra Ken Livingstone ha affermato che il presidente americano George W. Bush, atteso stasera a Londra per una visita di Stato di tre giorni, rappresenta «la più grande minaccia per la vita su questo pianeta che probabilmente abbiamo mai visto». In un'intervista concessa a «The Ecologist Magazine», Livingstone aggiunge che la politica di Bush «ci porterà dritti alla distruzione totale».
«Non riconosco formalmente George Bush (come presidente) in quanto non è stato ufficialmente eletto», prosegue il sindaco - un laburista di sinistra dissidente, eletto il 5 maggio 2000 - riferendosi alla sua vittoria di stretta misura, e dopo uno scrutinio controverso in Florida, contro il candidato democratico Al Gore.
Livingstone annuncia altresì l'organizzazione di un «ricevimento alternativo per tutti quelli che non sono George Bush». «Cerchiamo di avere come invitato (il regista) Michael Moore, in quanto voce alternativa americana, come pure tutti i movimenti pacifisti per un «antiricevimento George Bush», dice ancora «Ken il rosso» nell'intervista, il suo più violento attacco contro il presidente statunitense, da lui già criticato più volte, soprattutto per la guerra in Iraq.
fonte: Swissinfo
mandato da Ivan Ingrilli il Mercoledì Novembre 19 2003
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/11/19/george_w_bush_vs_ken_livingstone_la_cultura_della_guerra_e_della_censura.htm
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