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Novembre 11, 2003

OGM: Il Vaticano al servizio delle multinazionali del transgenico

 

 

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NO, IN PERICOLO L’AGRICOLTURA BIOLOGICA
di GIORGIO CELLI
IL VATICANO affronta oggi il problema degli organismi geneticamente modificati. Ma l’Unione europea si è già mossa su questo terreno. Il Parlamento europeo, nell’ultima seduta di Strasburgo prima dell’estate, ha deciso che l’agricoltura biologica e quella che utilizza piante transgeniche, in arte Ogm, devono trovare una loro reciproca compatibilità, e i vari Paesi dell’Unione decidano come. Ci si può chiedere, allora, se una convivenza felice sia possibile. Il ministro dell’Agricoltura, Alemanno, sembrerebbe intenzionato a creare dei compartimenti territoriali ad agricoltura biologica e degli altri a Ogm, opportunamente distanziati tra di loro. Questo per evitare che il polline delle piante transgeniche, portato dal vento, o dalle api, passi sulle colture biologiche contaminandone il patrimonio genetico d’origine. Ma quali dovrebbero essere le distanze di sicurezza se le api volano a più di dieci chilometri? Inoltre, vada per il mais, che, essendo di origine americana, non ha da noi delle piante spontanee impollinabili, ma per la colza transgenica, resistente agli erbicidi, come la mettiamo? La colza si incrocia, trasferendo i suoi geni, con diverse crocifere selvatiche, per cui sembra necessario, per evitare derive dai campi Ogm, distruggere nei loro dintorni tutte le erbacce a rischio. Cosa non praticabile e, se lo fosse, alla faccia del rispetto della biodiversità!
L’agricoltura biologica è in crescita nel mondo, e in Italia in particolar modo, siamo intenzionati, forse, a buttarla alle ortiche? Ma non baratteremo, come Esaù, la nostra eredità per un piatto di lenticchie? Sono in possesso di un rapporto, che tengo a disposizione di chiunque ne sia interessato, inviato al Parlamento europeo da scienziati americani, che mette il dito nella piaga: checché se ne dica le piante transgeniche non sono più produttive di quelle tradizionali, le loro sementi restano più costose, non è vero che aboliscano il ricorso ai pesticidi, anzi lo incrementano, e non c’è modo, alla fine, di evitare che le colture tradizionali vengano estesamente contaminate. Per cui un agricoltore biologico, per esempio, non può, in casa sua, coltivare cosa e come vuole. E alla faccia della democrazia!
Ma sarà poi vero, ci chiediamo per concludere, che i biotecnologi siano intenzionati a risolvere il problema della fame nel mondo? Se è così, come mai i progetti per ottenere piante resistenti alla siccità sono così poco dinamici? Non è forse la scarsità d’acqua che affligge l’agricoltura dei Paesi poveri? Brevetti e filantropia, temo, non sono fatti per andare a braccetto.
Fonte: Il Messaggero

(Caro Giorgio, forse dovresti "ri-considerare" il tuo concetto di filantropia, magari studiando, non so', Rockefeller e Bill Gates. NDR)

Adesso, politici e parti sociali si sono messi insieme per trovare il modo di far "coesistere" le culture OGM da quelle che non lo sono.
Coesistere, che bella parola. Ci siamo gia' scordati del contadino canadese che e' in causa con la Monsanto perche' il suo campo e' stato contaminato da OGM e lui non aveva pagato... brevetti, soldi e prevaricazioni dell'individuo.

Ci siamo gia' scordati che andiamo contro natura? non bastano i vaccini e i farmaci (mutogeni) e le radiazioni a danneggiare il nostro DNA? ovvio che gli OGM sono GIA' presenti nelle nostre tavole, ma cosi' si da carta bianca alle solite multinazionali. Che il mondo gira in base agli interessi e' innegabile, pero' non si vede nessuna intenzione di voler cambiare le cose. Ci mancava solo il vaticano...

Ecco, se ci dovesse essere qualcuno che si dovrebbe "rigirare nella tomba", quello e' proprio Gesu' Cristo, grazie al lavoro e le campagne del nostro "amato" vaticano. Se la gente ha capito che li' fuori "siete tutti uguali" e' proprio perche' grazie alle vostre stesse dichiar/azioni rivelate la vostra vera natura. Pensate che ci siamo scordati delle "antenne del vaticano" e di quanto vi siete gia' resi ridicoli agli occhi di quella che voi considerate "semplice massa"?

Adesso vi mettete a fare il tifo per gli OGM, cercando di convincere "il prossimo" che sfamera' il terzo mondo? Ovviamente delle multinazionali che conducono ricerche private per dimostrare i propri tornaconti non centrano? Ovviamente, il fatto che ci sono scienziati di tutto il mondo che GRIDANO allo scempio della natura, e' a voi sconosciuto. Ovviamente le storie raccontate nei libri come "Nel nome di Dio" o nel film "I banchieri di Dio", sono tutte frottole? A quando l'ostia e il vino con il trademark della Monsanto sopra?

Non vi vergognate a prendere accordi con chi GIA' sta' affamando il mondo con le loro politiche? Io mi vergono per voi.

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Contamination of non-GM crops with pollen from genetically modified plants grown in nearby fields is coming into the spotlight. Biotech companies are putting their heads in the sand in an effort to make the issue go away. But product liability...

 


mandato da Ivan Ingrilli il Martedì Novembre 11 2003
aggiornato il Sabato Settembre 24 2005

URL of this article:
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli/2003/11/11/ogm_il_vaticano_al_servizio_delle_multinazionali_del_transgenico.htm

 


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Agosto 30, 2003 - Ivan Ingrilli

 

 

 


Readers' Comments


Il Vaticano "scende in campo"... tra politica, giochi di potere e business perpetrato ai danni della salute di tutti e del pianeta stesso, spazzando una volte per tuttele economie dei paesi del terzo mondo!
se non e' globalizzazione e business sulla nostra salute questo... e io pago!

http://ilmessaggero.caltanet.it/view.php?data=20031111&ediz=01_NAZIONALE&npag=10&file=C.xml&type=STANDARD


Martedì 11 Novembre 2003

La Chiesa in campo
Ogm, gli esperti in Vaticano: non demonizzare le tecnologie



di PAOLA MARIANO


ROMA - Il Vaticano ago della bilancia sugli organismi geneticamente modificati? Potrebbe essere così, considerando il grande peso morale e politico che la Chiesa Cattolica potrebbe mettere in campo decidendo pro o contro la diffusione degli organismi geneticamente modificati.
E gli scienziati, come ha spiegato Francesco Sala dell'Università di Milano, uno degli esperti del campo intervenuti ieri alla prima giornata di lavori di un seminario che si tiene anche oggi a Roma al Consiglio Pontificio "Justitia et Pax", sperano in una eventuale decisione favorevole, che potrebbe spingere l'opinione pubblica e le istituzioni italiane a considerare il tema con un occhio più razionale.
Decisione che però è ancora lontana e non uscirà certamente subito dopo questi due giorni di lavoro. «Da noi - ha detto Sala - sono già stati realizzati prodotti come il pomodoro San Marzano, il riso carnaroli e l'ulivo, resistenti a insetti che attaccano le versioni naturali delle piante stesse. Qualunque possibilità di estendere queste colture oltre le pareti di un laboratorio è però congelata in attesa di una decisione finale da parte del Governo. Ma rischiamo che, alla fine, il nostro paese perda importanti competenze scientifiche». I prodotti transgenici, hanno spiegato gli scienziati, vanno valutati uno ad uno, decidendo in base ai controlli cui è sottoposto, l'opinione pubblica dovrebbe fidarsi, evitando di scegliere o rigettare in un colpo solo tutte le biotecnologie.
«Perché tutta la popolazione mondiale ne tragga beneficio, è necessario che ciascun paese si occupi per proprio conto di coltivare le piante biotech di cui ha bisogno», hanno aggiunto. Da qui la spinosa questione del diritto di proprietà sulle sementi ogm su cui si è pronunciata la Conferenza degli istituti Missionari in Italia. Il timore è che la diffusione degli ogm non farebbe che acuire la dipendenza dei paesi poveri dai paesi ricchi e degli agricoltori che abitano nei primi dalle multinazionali biotecnologiche con sede nei secondi. Ma secondo i ricercatori, quando gli ogm acquisteranno un peso sull'alimentazione dei paesi del Sud del mondo, i diritti di proprietà delle multinazionali saranno scaduti.

Mandato da: II il Novembre 11, 2003

 

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